Vinosophia

 

Per me i vini nascono nella testa. Ogni mio vino nasce da un approccio filosofico. Progetto il vino nella mia mente, penso alla emozione che dovrà trasmettermi e poi passo alla fase di produzione vera e propria, praticamente un percorso all’inverso.
Quindi, andando a ritroso, traduco in caratteristiche organolettiche le emozioni che ho prima immaginato; solo dopo, decido insieme agli altri tecnici il vigneto più adatto per il raggiungimento dell’obiettivo, le caratteristiche delle uve, le tecniche di vinificazione adeguate e le successive tecniche di affinamento.
Ad esempio, il Perla Nera, Montepulciano d’Abruzzo Doc, esprime passione e tormento. È coinvolgente e malinconico. Vino di grande personalità, ammiccante e con delle note predominanti per esprimere la metafora dell’amore irrequieto che non si concede subito. L’opposto è il Perla Bianca, amore assoluto e corrisposto. Un Trebbiano d’Abruzzo Doc, invecchiato 10-12 mesi in barrique, morbidezza sorprendente. Assolutamente equilibrato e vellutato, in coerenza con il concetto di amore corrisposto che dà il senso di serenità. Ricerco la piacevolezza del gusto e la acidità non invasiva, perciò ricorro alla fermentazione malolattica, anche per i vini bianchi.
Il mio intento è quello di coniugare filosofia di vita e vinificazione biologica, sfera emozionale e sensoriale».

Solo le parole di Franco D’Eusanio possono descrivere un concetto così nuovo e articolato: la vinosophia.